Kiss Me Lorena
una produzione i LICAONI e OVERLOOK PROD
kml lo trovi anche su myspace il network dei giovani

Kiss Me Lorena è il primo film italiano completamente scaricabile da Internet. Gratis.
Ebbene sì, avete capito benissimo: potrete godere di questo gioiellino di comicità demenziale standovene comodamente seduti a casa vostra e senza sborsare un centesimo!
Nessuno vi accuserà di essere dei Pirati Informatici, perché noi vi autorizziamo a scaricarvi il film e farci quel che più vi piace. Entro certi limiti, ovviamente.
Nella sezione Download troverete tutto ciò che vi occorre per fare come il mitico John Landis e poter esclamare un giorno:
“Kiss Me Lorena? Amazing!”.
Buona visione da i Licaoni.
La Sceneggiatura di KML
Intervista a Joanna Kassar
Intervista alla sceneggiatrice di Kiss Me Lorena, a cura di S. Manfrotto.
Tratto da “Cinema sì, ma con moderazione”, Aprile 2005.
I. – Cara Joanna, come si sente una giovane sceneggiatrice quando la sua “creatura” sta per prendere vita? Le riprese di Kiss me Lorena inizieranno la prossima estate, ma i preparativi fervono…
J. – Eh sì, è già stato realizzato un teaser e siamo molto soddisfatti. Comunque la parola giusta è “elettrizzata”. Sì, mi sento elettrizzata al pensiero che fra poco inizieranno le riprese di Kiss me Lorena.
I. – E che riprese! Niente di meno che il ritorno del grande Tony Marroni. Pensa che sarà un regista in grado di saper mettere per immagini la sua storia?
J. – Ne sono assolutamente certa. Tony ha passato dei brutti momenti, lo sappiamo tutti ed è inutile ripeterlo. Ma è un grande professionista ed ora è in una forma smagliante. L’ho sentito giusto pochi minuti fa al telefono, non vede l’ora di cominciare.
I. – Ma parliamo di Kiss Me Lorena. Come è nata l’idea del soggetto?
J. – In realtà avevo già buttato giù un abbozzo nei primi anni dell’Accademia. Giusto un paio di righe: un racconto di formazione, la storia di due uomini ai confini dello spazio, ma uno spazio più metaforico che concreto. D’altra parte l’animo e la psiche di un uomo hanno una consistenza metafisica e lo spazio, così distante e infinito, è un luogo reale e irreale allo stesso tempo.
I. – Capisco.
J. – Ma non volevo che fosse un mattone. Volevo che fosse una storia in grado di parlare al cuore della gente in modo semplice e diretto. Che facesse commuovere, ma anche sorridere. Così, in una sola notte, scrissi di getto alcune pagine di un racconto breve, e poi le misi in un cassetto.
I. – Un cassetto? Che cassetto? Uno della sua scrivania?
J. – Come, scusi?
I. – Ha detto “cassetto”.
J. – Sì, un modo di dire, nel senso che l’ho scritto e poi…
I. – E poi l’ha messo in un cassetto, questo lo abbiamo capito. Quindi lei non usa il PC per scrivere.
J. – Ma io in realtà…
I. – E’ una all’antica, a cui piace il vecchio foglio e la vecchia penna.
J. – Credo che lei abbia frainteso.
I. – Ha qualche copia di questo racconto? Magari il manoscritto originale?
J. – Io… no… cioè, il file, credo…
I. – Il produttore del film è Harry Kassar, giusto?
J. – Cos? Sì…
I. – Lei si chiama Kassar.
J. – Sì, certo. Harry è mio padre… Insomma, che cosa vuole…
I. – Joanna, adesso le spiego la mia teoria: io credo che non ci sia stato nessun cassetto e nessun abbozzo di sceneggiatura, ma che il bravo paparino abbia regalato alla figlia aspirante artista il testo di una sceneggiatura scritta da un giovane talentuoso al quale il buon Harry e la cara Joanna hanno, come si suol dire, rubato l’idea…
J. – Ma… Ma come si permette?!
I. – Brutta troia! Io ti rovino!!
S. M.


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